La lista dei motivi di Giulia Cecchettin per aver lasciato Turetta
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Giustizia da solo”: svelati i 15 motivi di Giulia Cecchettin per cui aveva lasciato Turetta

Giulia Cecchettin murales

Sono stati resi noti i motivi per i quali Giulia Cecchettin aveva lasciato Filippo Turetta. La scoperta nel diario della ragazza.

Il prossimo 3 dicembre 2024 arriverà la sentenza per Filippo Turetta, il ragazzo reo confesso dell’omicidio Giulia Cecchettin. In queste ore, attraverso l’analisi del diario della compianta giovane, sono venuti alla luce i motivi, ben 15, che la giovane aveva scritto quando aveva deciso di lasciarlo, interrompendo quindi la loro relazione.

Giulia Cecchettin foto
Giulia Cecchettin
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Giulia Cecchettin, lista di 15 motivi per aver lasciato Turetta

In attesa di conoscere se veramente verrà fatta giustizia per Giulia Cecchettin, sono venuti a galla ben 15 motivi che la stessa compianta vittima di femminicidio aveva scritto nel suo diario quando aveva deciso di lasciare Filippo Turetta, colui che poco dopo sarebbe diventato il suo assassino.

Di seguito la lista veramente angosciante riportata da Repubblica e da altri media:

  • “Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia, ndr)”.
  • “Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare”.
  • “Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito”.
  • “Necessitava di messaggi molte volte al giorno”.
  • “Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così”.
  • “Quando lui ha voglia tu non puoi non averne se no diventa insistente”.
  • “Non accetta le mie uscite con la Bea e la Kiki”.
  • “Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo”.
  • “Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono”.
  • Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche e allo psicologo”.
  • “Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato mi ha minacciato solo per farmi cambiare idea…”.
  • “C’è stato un periodo in cui dopo esserci detti ‘Buonanotte’ mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire”.
  • “Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così”.
  • “Prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa prendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione”.
  • “Una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo”.

Tale elenco di motivazioni è contenuto negli atti depositati ieri nel corso del processo.

La richiesta di ergastolo per Turetta

Per l’omicidio di Giulia Cecchettin è stato chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta. Una pena che la difesa sta provando ad evitare e che ha visto proprio uno dei legali del ragazzo essere protagonista di una forte arringa nelle scorse ore. Giovanni Caruso, difensore del killer, ha voluto dire la sua sulla possibilità dell’ergastolo al giovane: “L’ergastolo è da molto tempo ritenuto una pena inumana e degradante, le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. L’ergastolo è il tributo che lo stato di diritto paga alla pena vendicativa

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ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024 12:09

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